domenica 29 dicembre 2013

Vanille gugelhupf


Per l'appuntamento con l'abbecedario culinario della Comunità Europea ho pensato di preparare un classico dolce tedesco, un gugelhupf, … guarda caso nella mia cucina ne avevo appunto lo stampo :-)
Del gugelhupf esistono infinite versioni e varianti, partendo dalla ricetta originale a base di lievito di birra e uvetta, ma in questo periodo di lievitati c'è ne sono fin troppi, così ho optato per una versione più leggera, che, tanto per non sbagliare, ho preso qui, una buonissima, accoccolante, confortevole ciambella adattissima per la prima colazione.
Con questo post partecipo all'iniziativa Abbecedario Culinario della Comunità Europea che, per la Germania, è ospitato dal blog Briciole.

500 g. di farina 00
250 g. di burro
200 g. di zucchero
5 uova
50 g. di latte a temperatura ambiente
1 pizzico di sale
1 baccello di vaniglia (i semini)
1 bustina di lievito per dolci

zucchero a velo per spolverare

Imburrare un stampo per gugelhupf di 22 cm di diametro. Preriscaldare il forno a 170°.
Nel kenwood, frusta k, vel 2 – 3, montare il burro fino ad ottenere un composto liscio. Diminuire la velocità, aggiungere gradualmente lo zucchero, il sale, i semini di vaniglia, montare a vel 3 – 4 per circa 5 minuti fino ad ottenere un composto gonfio e chiaro. Aumentare la velocità a 5, incorporare le uova una alla volta. Continuare l'impasto a velocità 2 aggiungendo poco alla volta la farina precedentemente setacciata col lievito chimico alternata col latte.
Trasferire il composto nello stampo. Cuocere in forno statico già a temperatura a 170° per circa 50 minuti. Ovviamente fa fede “la prova stecchino”
Sfornare, attendere circa 10 minuti prima di sformare, lasciare raffereddare.
Servire con una spolverata di zucchero a velo.

martedì 24 dicembre 2013

Cookie tree crispy cereal e un buon Natale


Possa il Bambino che stanotte nasce portare pace e serenità nelle nostre famiglie e nella nostra vita.
Auguri di buone feste!!!

Si, è un'americanata ma mi è piaciuto tantissimo, non ho potuto resistere ... adesso troneggia come centrotavola nella mia cucina ehmm ... nella cucina di Anisja :-)
Mi trovavo nel pase delle meraviglie (il negozio di articoli per pasticceria) per le ultime spese prima di Natale e mi somo imbattuta nel set di cutter per cookie tree, ovviamente non potevo farne a meno :-).
Con pochissimo tempo a disposizione ho dovuto rinviare al prossimo anno la realizzazione dei biscottini decorati con glassa reale ripiegando :-) sulla versione crispy.
Il rice treat è un dolcino molto diffuso negli Stati Uniti una sorta di croccante a base di riso soffiato e marshmallows dove il croccante è dato dai cereali mentre i marshmallows servono solo a tenere insieme i cereali in uno stranissimo effetto croccante - elastico!!!
Come centrotavola dura moltissimo, l'abbiamo dovuto smontare per assaggiarlo e, nonostante l'esposizione all'aria, si mantiene croccante, nel complesso è un buon dolce se preso in piccole dosi e piace molto ai bambini, ovviamente bisogna amare il gusto dei marshmallows.
Per non sbagliare ho preso la ricetta dal rice treat dal sito del principale produttore di cereali in America e, credo, nel mondo.

Con questo pust partecipo all'Abbecedario culinario mondiale che per gli Stati Uniti è ospitato dal blog Briciole.

3 cucchiai di burro
280 g. di marshmallows bianchi
6 cups di riso soffiato
confettini colorati
confetti rotondi per decorare

Preparare una teglia grande (dalle dimensioni di una leccarda da forno) e rivestirla di carta da forno. Ungere con olio spray i cutter.
In una capiente pentola sciogliere il burro, unire i marshmallows, continuare la cottura a fuoco moderato, mescolando. Quando i marshmallows saranno sciolti, togliere dal fuoco, unire riso soffiato e i confettini amalgamare bene e rapidamente.
Versare il composto nella teglia, livellare ad uno spessore di circa 1 cm e ½, incidere le stelle con i cutter, una piccola in più per il puntale. Sformare subito e lasciare raffreddare.
Tutte queste operazioni devono essere fatte rapidamente perchè il composto tende a indurirsi.
Una volta fredde sovrapporre le stelle in modo da alternare le punte, decorare con confetti a forma di pallina

domenica 22 dicembre 2013

Paccheri con cozze e patate



Ancora un suggerimento per il menù delle feste.
Paccheri cozze e patate, un classico della cucina della costiera, un piatto invitante e festoso adattissimo per la viglia.
L'accostamento delle patate ai frutti di mare è spettacolare, assolutamente da provare!!!
A differenza di altre versioni che potete trovare in rete nella ricetta che vi propongo le patate non sono cotte “in brodo” insieme con la pasta ma sono fritte, a parte, e, poi, saltate in padella con la pasta nel sugo delle cozze, questo comporta una differenza sostanziale sia nella consistenza della pasta che nella combinazione dei sapori che nella presentazione.
Le foto non sono delle migliori, nella fretta ho delegato a  mio marito la preparazione delle patate e questo è il risultato :-)

300 g. paccheri di Gragnano
1 kg. di cozze
2 patate medie
aglio
prezzemolo
peperoncino
olio
sale

Lavare e pulire le cozze, aprirle con pochissima acqua a fuoco medio coperto. Raffreddare. Sgusciare le cozze, eventualmente tenerne da parte qualcuna intera per la decorazione. Filtrare e conservare il sugo di cottura.
Sbucciare le patate, tagliarle a metà e poi fettine non troppo sottili. Friggerle in abbondante olio a fuoco medio – alto coperto. A cottura completata trasferire le patate su carta da cucina e salarle.
In una capiente padella soffriggere aglio, olio e peperoncino. Quando l'aglio sarà dorato unire le cozze e il loro sughetto. Cuocere per qualche minuto giusto per insaporire il sughetto, attenzione a non farlo asciugare troppo. Eliminare l'aglio.
Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente salata. Scolarla leggermente al dente (2 minuti prima del tempo di cottura indicato sulla confezione).
Saltare in padella i paccheri nel sugo delle cozze, unire le patate fritte e continuare a saltare a fuoco medio per qualche minuto, spolverare con prezzemolo tritato. Servire.

Buon appetito!!!



domenica 15 dicembre 2013

Spaghetti ai calamari al profumo di agrumi

Natale ormai è alle porte, continua la mia ricerca del piatto "perfetto" da proporre per le vigilie.
Stasera una ricetta che arriva direttamente dalle cucine di uno dei più importanti hotel di Sorrento.
Spaghetti conditi con pochissimi ingredienti di qualità introducono un percorso degustativo a dir poco sorprendente ....
Un piatto semplice, raffinato, elegante, assolutamente di provare.
A noi è piaciuto moltissimo e lo rifaremo a Capodanno.
Fatemi sapere.

300 g. di spaghetti di Gragnano
1 calamaro grande
1 limone non trattato
1 arancia non trattata
qualche giro di olio
aglio
peperoncino
basilico

Pulire il calamaro, lavarlo e tagliarlo a listarelle.
Tritare l'aglio e il peperoncino.
In una capiente padella soffriggere a fuoco medio aglio olio e peperoncino.
Saltare il calamaro nell'olio caldo mescolando. La cottura deve durare pochi minuti. 
Il sugo è pronto quando il calamaro rilascia un bel sughetto. 


Spegnere e mettere da parte.
Nel frattempo cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata. Scolarli un pò al dente (due minuti prima del tempo di cottura indicato sulla confezione). Completare la cottura saltando gli spaghetti in padella nel sugo dei calamari, mescolare. Al termine unire la scorzetta grattugiata degli agrumi e il basilico, mescolare, assaggiare ed aggiustare di sale. 
Servire subito.
Buon appetito

sabato 14 dicembre 2013

Buon compleanno Arabafelice

 
Questa settimana è stata densissima di impegni lavorativi e non, neppure un attimo di tregua!!!
Rimando da giorni, in attesa di un'ispirazione migliore questo post di auguri, se aspetto ancora lascio passare il compleanno :-)
In questi giorni il blog di Arabafelice compie  4 anni.
Sono 4 anni che Araba ci tiene compagnia con le sue ricette, la sua simpatia, il suo sagace umorismo, il suo impegno per le donne in un paese dove sembra che tutto appartenga solo agli uomini.
Adoro le descrizioni esilaralanti dei suoi colloqui con i commessi del supermercato alla ricerca di un ingrediente impossibile, le conversazioni con la "simpatica" signora spesso ospite alle sue cene, i racconti delle sue giornate che al di là del sorriso aprono uno squarcio sulla realtà del paese in cui vive.
Grazie Araba per la camy cream, per la napoleone, per i zucchini bites, per la crostata di fichi e mandorle,  per le tante altre delizie che hai voluto condividere.  
Ti dedico idealmente una fetta di quella che, ormai da anni, è la torta del mio compleanno e che solo grazie alle tue epiche gesta ho potuto imparare a preparare.


Buon Compleanno!!!!

venerdì 6 dicembre 2013

Quanti modi di fare e rifare: il Pampapato di Ferrara


Ormai Natale è alle porte, già domani da me iniziano i festeggiamenti con il cenone dell'Immacolata, è tempo di dolci natalizi!!!!
Quest'anno insieme ai tradizionali struffoli proporrò anche una bella fetta di panpapato che ho imparato a preparare grazie all'iniziativa di QUANTI MODI DI FARE E RIFARE seguendo la ricetta di JeAle.
Il dolce è buonissimo, se potete rifatelo ne vale veramente la pena!!!
Unica controindicazione: una volta iniziato l'assaggio è difficile fermarsi, ne abbiamo già fatti fuori due :-)

250 g. farina
200 g. zucchero semolato fine
75 g. cacao amaro in polvere
70 g. pinoli interi
70 g. mandorle tritate grossolanamente
100 g. di frutta candita mista a cubetti (c'erano albicocche, fichi, pere e kiwi)
quattro- cinque ciliege candite tagliate in tre
8 g di cannella in polvere
5 g chiodi di garofano in polvere
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 tazzina di caffè a temperatura ambiente
150 g. di latte a temperatura ambiente

300 g. di cioccolato fondente per coprire

In una capiente ciotola mescolare i canditi, la frutta secca e le spezie, coprire, far riposare per circa mezz'ora.
Sulla spianatoia formare una fontana con farina, cacao in polvere, zucchero e il lievito. Sistemare al centro della fontana il composto con le spezie. Iniziare ad impastare aggiungendo lentamente i liquidi, continuare fino ad ottenere un composto lavorabile ma non liquido. Deve rimanere piuttosto secco.
Dividere l'impasto in 4 parti, formare delle cupolette, sistemarle sulla placca da forno protetta di carta da forno.
Infornare per max 40 minuti a 160 °C in forno statico già a temperatura.
Lasciare a temperatura ambiente per qualche giorno per farli asciugare ulteriormente.
Temperare il cioccolato, ricoprire prima il fondo lasciando ad asciugare a testa in giù, rivoltare i panpapati e ricoprire anche la parte superiore. Ovviamente sarà necessario temperare il cioccolato per ciascuna delle due operazioni di copertura.

Per la ricetta ho seguito le indicazioni di JeAle ma ho preferito sostituire la scorzetta di cedro e arancia candita (50 g. e 50 g.) che, scusate il mio limite, è un dei pochissimi ingredienti che proprio non mi piace, con equivalente peso di frutta candita mista.

lunedì 2 dicembre 2013

Crema catalana

Da tempo mi ripromettevo di preparare la crema catalana, ne avevo già individuato la ricetta in un infallibile libricino di pasticceria internazionale poi, per una ragione o per l'altra, questi appuntamenti si rimandano :-)
Quale migliore occasione della tappa spagnola dell'abbecedario culinario della Comunità Europea per concretizzare l'assaggio?
Del dolce cosa si può dire ….. è un classico della cucina spagnola, credo si sia già detto tutto, per me è stata un'esperienza quasi mistica …. provatelo!!!!
Con questo post partecipo all'iniziativa Abbecedario Culinario della Comunità Europea che, per la Spagna, è ospitato dal blog Burro e Zucchero.

500 ml di latte
4 tuorli
120 g di zucchero
30 g. di amido di mais
1 baccello di vaniglia
1 puntina di cannella
la buccia grattugiata di ½ limone
zucchero di canna q. b.

Portare ad ebollizione il latte con il baccello di vaniglia diviso longitudinalmente, la buccia grattugiata del limone e la cannella. Lasciare in infusione per 30 minuti, filtrare.
In una pentola dalla capienza adeguata sbattere a spuma i tuorli con lo zucchero (io l'ho fatto a mano, con la frusta) unire l'amido di mais, mescolare, versare il latte a filo continuando a mescolare con la frusta.
Cuocere a fiamma bassa senza mai smettere di mescolare fino a che la crema non si addensi. Distribuire la crema in terrine da forno monoporzione. Lasciare raffreddare. Conservare in frigo.
Al momento di servire cospargere la superficie della crema con dello zucchero di canna e porre in forno con funzione grill fino a quando lo zucchero non sarà caramellato.
La ricetta è tratta da “Dolci più buoni del mondo” (Mantovani - Peli)



lunedì 25 novembre 2013

Scialatielli alle vongole con pesto di melanzane

Ogni anno inevitabilmente, più o meno verso la fine di novembre, si ripropone lo stesso inquietante interrogativo: cosa proporre di nuovo e sfizioso per i pranzi e le cene in programma per le imminenti festività?
Qui da me il cenone più che una tradizione è quasi un obbligo!!! è ovvio, poi, che da chi ha una buona reputazione in fatto di cucina si ci aspetti di più, così mi sono portata avanti col lavoro, ho iniziato le sperimentazioni :-)
Il piatto che vi propongo oggi viene direttamente dalle cucine di un noto ristorante di Alimuri ed ha superato brillantemente anche la prova di assaggio della mia personale giuria familiare.
Il piatto è eccezionale particolarissimo e raffinato, grazie anche all'accostamento di ingredienti (e sapori) che che a prima vista potrebbero sembrare inconciliabili, come il burro e il basilico con i frutti di mare, ma che all'assaggio si rivela assolutamente sorprendente!!!
Insomma non il "solito" scialatiello a' vongole :-)

Con questo post partecipo al Weekend Herb Blogging, creato da Kalyn Kitchen, organizzato da Cook(almost) Anitything At Least Once e curato per l'edizione italiana da Briggishome che questa settimana è ospitato dal blog Erbe in Cucina.

500 g. di scialatielli freschi
750 g. di vongole veraci
3 melanzane
60g. di parmigiano grattugiato
½ mazzetto di basilico
1 spicchio di aglio
150 g. circa di olio extravergine di oliva freddo
1 cucchiaio di burro

Passare l'olio nel freezer per qualche ora, dovrà assumere una consistenza densa e gelatinosa.
Cuocere le melanzane intere in forno ventilato a 200° per circa 30 minuti, o, comunque, fino a cottura. L'interno delle melanzane dovrà diventare morbido staccandosi dalla buccia che, indurendosi, formerà una sorta di crosticina.
Raffreddare, aprire le melanzane, prelevare la polpa ed eliminare i semi.
Frullare il composto ottenuto con aglio, sale, parmigiano e basilico, alla fine, sempre continuando a frullare, unire l'olio a filo fino ad ottenere un composto denso e cremoso.
Sciacquare le vongole con acqua corrente.
Cuocere gli scialatielli in abbondante acqua bollente salata.
Intanto, in una capiente padella soffriggere aglio e olio, eliminare l'aglio e calare le vongole, coprire. Cuocere a fuoco medio – alto fino all'apertura delle vongole, mettere da parte.
Scolare gli scialatielli a metà cottura lasciando da parte per ogni eventualità un po' di acqua di cottura. Versare gli scialatielli nella padella con le vongole, mescolare, unire un cucchiaio di burro e qualche cucchiaio di pesto, saltare a fuoco moderato mescolando, regolare di sale. Se gli scialatielli dovessero asciugarsi troppo aggiungere un po' di acqua di cottura.
Servire con un ciuffo di basilico.

whb412

Colgo l'occasione per ringraziare alcune amiche che hanno pensato a me per un premio

premio  
Coccolatime

 
 Stefania

Cercherò, se posso, di farli circolare, il tempo però è pochissimo ....  intanto questi premi li attribuisco a tutti gli amici ed amiche blogger che mi seguono e che seguo, e a tutti quelli che passano di qua. 
Chi vuole può prelevare il banner del premio preferito con i miei complimenti!!!!
 


domenica 17 novembre 2013

Vanaema kook

Il Vanaema kook è un semplice e tradizionale dolce estone alla frutta, letteralmente torta della nonna.
In Estonia, però, la classica torta della nonna da vita ad in un sorprendente incontro tra sapori e consistenze contrastanti che, come ho potuto constatare, è davvero intrigante.
La base morbida e leggera racchiude un ripieno di frutta caratterizzato da una prevalenza amara (o acidula), compensato dal contrastante dolce del croccante topping e della soffice panna, insomma un incanto!!!!
Mi sarebbe piaciuto esplorare completamente le tutte le sfaccettature di questo dolce, purtroppo non sono riuscita a trovare del rabarbaro fresco, così, per riprodurre il contrasto dolce – amaro, ho utilizzato delle mele dal gusto spiccatamente acidulo come le Granny Smith.
Con questo post partecipo all'iniziativa Abbecedario Culinario della Comunità Europea che, per l'Estonia, è ospitato dal blog Cafe Lynnylu.

per la base morbida
2 uova
175 g. di zucchero
1 dl di latte
1 dl. di panna
1 dl. di burro fuso (a temperatura ambiente)
2 cucchiaini di lievito in polvere
225 g. di farina

per il ripieno
3 mele

per la copertura
50 g. di burro morbido
100 g. di zucchero
55 g. di farina

per servire
panna montata zuccherata
cannella

Nel Kenwood, frusta K, vel. 3 – 4, montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Intanto sbucciare le mele e tagliarle a fettine sottili. Diminuire la velocità dell'impastatore e aggiungere a filo il latte, la panna e il burro fuso, e, infine, a cucchiaiate, la farina precedentemente setacciata con il lievito. Sistemare l'impasto su una teglia da forno da 26 cm x 40 cm coperta da carta da forno bagnata e strizzata. Livellare uniformemente.
Distribuire sull'impasto le fettine di mela. Preparare la copertura strofinando rapidamente gli ingredienti tra i polpastrelli delle dita fino ad ottenere delle briciole. Cospargere le mele con questo composto. Cuocere a 200° in forno statico già a temperatura per 30 minuti. La superficie del dolce dovrà risultare dorata.
Lasciare raffreddare. Tagliare a quadretti.
Servire il dolce con panna montata e cannella. 
 Buon appetito!!!  

 

La ricetta originale estone è qui

martedì 12 novembre 2013

Crostata mandorlata al cioccolato e pere


Buonasera, gradite una fetta di torta?
Oggi vi presento un dolce eccezionale, delicato e delizioso.
Chiedo venia per l'eccessivo uso di aggettivi, unica giustificazione il fatto che questo dolce nasce da una mia intuizione … “ se farcissi con cioccolato e pere una frolla mandorlata cosa potrebbe succedere?” ecco, può succedere questo, un'eccedenza di aggettivi :-)
Gira in rete una ricetta, credo della Parodi, di una crostata con pasta frolla lievitata ripiena di amaretti, cioccolato e pere. Dal momento che non gradisco gli amaretti, perché trovo sgradevole quell'aroma di mandorle che di solito è usato per esaltarne il gusto, ho pensato ad un sistema per recuperare, nel dolce, il sapore delle mandorle senza utilizzare gli aborriti amaretti.
Cosi è nato questo dolce sorprendente caratterizzato da un armonioso connubio di sapori e consistenze contrastanti: un guscio croccante e friabile di frolla mandorlata racchiude il gusto fondente e aromatico della pera esaltato dalle note amare del cioccolato, insomma una vera squisitezza !!!

175 g. di farina
125 g. di burro freddo a pezzetti
1 uovo
125 g. di zucchero
125 g. di mandorle tritate
1 pizzichino di sale
semini di vaniglia o estratto di vaniglia
la scorza grattugiata di ½ limone
1 cucchiaino raso di lievito chimico

2 pere mature
100 g. di cioccolato fondente al 72%

mandorle a lamella

zucchero a velo per spolverare

Nel Kenwood, frusta K, velocità 1 – 2, amalgamare velocemente il burro (freddo) ridotto a pezzetti con la farina fino ad ottenere uno sfarinato, unire le mandorle tritate, lo zucchero, l’uovo il sale, e gli aromi. Azionare ancora la planetaria a velocità 1 – 2 per pochi secondi, giusto il tempo di compattare il tutto, si otterrà un impasto compatto ma ancora bricioloso. Avvolgere la pasta frolla in una pellicola di plastica e far riposare in frigo per circa un’ora finché non si sarà rassodata.
Sbucciare le pere e tagliare a fettine sottili. Tritare il cioccolato.
Stendere la pasta frolla, foderare uno stampo per crostate con fondo amovibile di diametro di 24 – 26 cm (in mancanza in alluminio usa e getta) imburrato e infarinato. Distribuire sulla pasta frolla le pere e, sulle pere, il cioccolato tritato. Coprire con un altro strato di pasta frolla. Cospargere di mandorle a lamella Cuocere a 180° in forno statico già a temperatura per 35 – 40 minuti.
Lasciare raffreddare, sformare con delicatezza. Cospargere di zucchero a velo.



giovedì 7 novembre 2013

Boxty per il WHB#409




Il boxty è un antico e tradizionale pane irlandese  preparato in maniera frugale, al momento, direttamente in padella.
Si tratta di semplici frittelle di patate che ogni massaia doveva sapere preparare, e bene, per soddisfare le esigenze della propria famiglia. Per secoli infatti i destini alimentari degli abitanti dell'Irlanda sono stati strettamente legati, nel bene e nel male, alle patate che hanno assicurato la sopravvivenza a generazioni di irlandesi.
Questi semplici pani di patate, da soli, o, se possibile, in accompagnamento a carne o verdura, hanno rappresentato, soprattutto in alcune zone dell'Irlanda un cibo gustoso, a buon mercato e soprattutto nutriente.
Il boxty è divenuto cosi parte integrante della cultura irlandese ispirando filastrocche popolari come questa

Boxty on the griddle,
Boxty on the pan,
If you don't eat boxty,
You'll never get a man.

Potevo mai esimermi dal cimentarmi in questa prova :-) anche se, in verità, a casa mia di uomini o ometti ne ho ben tre!!!
Così mi sono documentata su diversi siti irlandesi, anglosassoni e americani, ma alla fine la scelta è caduta su una ricetta di Martha Steward, un nome, una garanzia!!!
Del resto proprio nella cucina americana sono confluite le ricette portate dagli emigranti irlandesi.
Inutile dire che i boxty sono eccezionali, croccanti furi morbidi, teneri e fondenti dentro, una delizia, soprattutto per gli appassionati di patate e non solo, da provare!!!
Per mantenermi sul leggero :-) li ho seriviti da soli, come antipasto, in accompagnamento con panna acida e cipollotti affettati sottilmente.
Sono spariti in un attimo!!!
Con questo post partecipo al Weekend Herb Blogging, creato da Kalyn Kitchen, organizzato da Cook (almost)Anitything At Least Once e curato per l'edizione italiana da Briggishome che questa settimana è ospitato da dal blog Un'Arbanella di Basilico.

2 patate grandi
1 tazza di latte
4 cucchiai di burro
sale
pepe
1 di tazza di patate grattugiate
1 uovo
1 tuorlo d'uovo
¼ di tazza di latticello (ottenuto mescolando pari quantita di latte e yogurt greco).
½ di tazza di farina
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di bicarbonato
½ cucchiaino di pepe
¼ di tazza di burro per friggere (circa)

per servire
panna acida, io l'ho preparata in casa seguendo le indicazioni che ho trovato qui
cipollotti

Preparare il purè:
Lessare le patate, sbucciarle e passarle nello schiacciapatate. Scaldare il latte col burro portandolo quasi ad ebollizione, incorporarlo alle patate aggiungendolo lentamente, mescolando con un cucchiaio di legno, fino ad ottenere una purea liscia e morbida, regolare di sale e pepe.
Grattugiare le patate, trasferirle in un panno si tessuto sottile, strizzarle. In una capiente ciotola unire 1 tazza e ½ di purè di patate, le patate grattuggiate, l'uovo e il tuorlo, precedentemte sbattuti, il latticello, mescolare. A parte miscelare la farina, il sale, il bicarbonato e il pepe, aggiungeli al composto di patate, mescolare.
In padella antiaderente, a fuoco medio, sciogliere 2 cucchiai di burro. Versare qualche cucchiaiata di pastella cercando di modellarla delicatamente in forma circolare. Cuocere per circa 4 minuti per lato, fino a doratura.
Servire con panna acida e cipollotti affettati sottilmente.


La ricetta è presa qui, ma realizzata con alcune variazioni, prendendo spunto da quanto letto su alcuni siti irlandesi ho sostituito il latte col latticello e, quindi, al posto del lievito chimico ho usato il bicarbonato, non ho messo le cipolle nell'impasto dei boxty, ma le ho usate per completare.
Premetto che di solito preferisco le fritture “ leggere”, quindi evito il burro, così ho provato a friggere i boxty sia nel burro che con nelll'olio, sono comunque buoni, ma col burro acquistano un sapore diverso, particolare, più buono, magari qualche caloria in più, ma ne vale la pena!!!

domenica 3 novembre 2013

Crema di zucca e patate light



E zucca sia!!!
Ormai è stagione, dovunque impazza la zucca, potevo mai esimermi dal presentare un mio piatto con la zucca?
Precisamente la ricetta è di mia sorella, io mi sono limitata a renderla ancora più light eliminando il soffritto iniziale.
Dopo una giovinezza culinaria all'insegna del soffriggere sempre, perchè così si fa, da tempo cerco di evitare i soffrittini di avvio a meno che non siano assutamente necessari (ragu, bolognese, paste da saltare in padella ...) e, di solito, evito il soffritto nelle zuppe. Sarà segno dell'età o di saggezza :-)
Unica trasgressione i crostini saltati in padella, quando ci vuole ci vuole!!!!
La ricetta è semplicissima, buona e sopattutto lerggera, si presta ottimamente per cena come confortevole ricco contorno.
Con questo post al Weekend Herb Blogging, creato da Kalyn Kitchen, organizzato da Cook(almost) Anitything At Least Once e curato per l'edizione italiana da dal blog Briggishome che questa settimana ospita l'iniziativa.

600 g. di zucca gia pulita
300 g. di patate già sbucciate
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
3 bicchieri di acqua
sale
aglio
mazzetto aromatico (prezzemolo, rosmarino e una foglia di salvia)

per servire
fette di pane bianco
olio extravergine di oliva
origano
peperoncino

Tagliare a tocchetti la zucca e le patate, trasferire in una capinte pentola, coprire con acqua a livello, ci vorranno circa 3 bicchieri di acqua, unire l'aglio, l'olio e il mazzetto aromatico, salare.
Cuocere a fuoco moderato coperto per circa 1 ora, eliminare l'aglio e il mazzetto aromatico, passare con il frullatore ad immersione.
Preparare i crostini saltando in padella il pane a pezzetti con olio, origano e peperoncino.
Servire caldo con i crostini.
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Ringrazio gli amici blogger che hanno pensato a me per un premio
 
grazie Sara
grazie Muscetta

http://sweetsweethouse.files.wordpress.com/2013/09/versitle-blogger-1.jpg?w=640
grazie Coccolatime

grazie Tiziana

grazie Debora

Cercherò, se posso, di farli circolare, il tempo però è pochissimo ....  intanto questi premi li attribuisco a tutti gli amici ed amiche blogger che mi seguono e che seguo, e a tutti quelli che passano di qua. 
Chi vuole può prelevare il banner del premio preferito con i miei complimenti!!!!


domenica 27 ottobre 2013

Spaghetti al pesto rosso


La mia proposta per questa domenica d'inizio autunno è un piatto estivo e pieno di colore così da riportare nelle nostre cucine, almeno simbolicamente, un raggio di sole.
Con questa ricetta partecipo al Weekend Herb Blogging, creato da Kalyn Kitchen, organizzato da Cook (almost)Anitything At Least Once e curato per l'edizione italiana da Briggis Recept Och Ideer, che questa settimana è ospitato da Erbe in Cucina.

500 g. di spaghetti di Gragnano
60 g. di pomodori essiccati
20 g. di capperi dissalati
20 g. di mandorle
20 g. di foglie di basilico
40 g. di olio extravergine di oliva
50 g. di pecorino grattugiato

per servire
pomodorini freschi a cubetti
foglie di basilico

Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata.
Nel frattempo passare nel mixer i pomodori essiccati, i capperi le mandorle e il basilico, aggiungere lentamente l'olio fino ad ottenere un composto cremoso e uniforme.
Scolare gli spaghetti al dente, lasciando da parte un po' di acqua di cottura. Mantecarli in padella con pesto e olio, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura. Alla fine unire qualche manciata di pecorino (più o meno secondo i gusti personali, assaggiare). Saltare in padella ancora per qualche secondo, decorare con pomodorini freschi ridotti a cubetti e basilico. Servire.

lunedì 21 ottobre 2013

Burek



Il börek è un piatto tradizionale della cucina turca, diffuso, però, anche in tutti i paesi che nel tempo hanno subito l'influenza ottomana, ed, in particolare, nei paesi slavi.
In Slovenia questa sorta di torta rustica, denominata burek, si trova abitualmente nelle panetterie e viene consumato come fast food ma, soprattutto, è comunemente preparato in casa.
Il burek può essere preparato semplicemente sovrapponendo, nella teglia, gli strati di sfoglia unti di olio o margarina o burro ed intervallandoli con il ripieno. Nella versione più elaborata l'impasto viene arrotolato sul ripieno ottenendo un cilindro, poi tagliato a pezzi a mò di sigaro o arrotolato a spirale.
Mi sono accostata a questa ricetta non senza numerosi tentennamenti, da un lato la tentazione di provare il burek, e nella versione più elaborata, era forte, dall'altro, altrettanto forte, il timore di trovarmi impelagata nella stesura a mano di una pasta tipo fillo che nella migliore ipotesi avrebbe avvolto la mia cucina e nella peggiore si sarebbe squarciata sul più bello.
Poi mi sono decisa … è stato facilissimo!!! la pasta si stende e si assottiglia che è una meraviglia, la formatura è semplicissima … insomma ho trovato un tutorial molto esplicativo e mi sono lanciata nell'impresa :-)
Quanto al ripieno, per la tipologia di torta rustica occorre che sia piuttosto asciutto, tritato o tagliato sottilmente, e, soprattutto, non troppo abbondante e ripartito in maniera in maniera equilibrata.
Per il primo assaggio ho preferito il ripieno al formaggio ma la scelta è amplissima ragù di carne, verdure e formaggio, patate e salsiccia …. a noi è piaciuto moltissimo abbiamo già in programma la versione al ragù :-)
Con questo post partecipo all'iniziativa Abbecedario Culinario della Comunità Europea che, per la Slovenia, è ospitato è ospitato dal blog Tutto a Occhio.

500 g. di farina 00
300 g. di acqua
1 cucchiaino raso di sale (5 g.)

500 g. di feta (se si sceglie un'altro tipo di formaggio meno sapido, aggiustare di sale)

olio extravergine di oliva

Nel kenwood, vel. 1 – 2, frusta K, impastare farina, acqua e sale per circa 5 minuti. Dovrà risultare un composto consistente ma morbido. Formare due panetti, ungerli delicatamente e leggermente con olio, coprire con plastica trasparente a contatto, proteggere con una ciotola posta a campana.
Lasciare riposare per 30 minuti.
Nel frattempo tagliare la feta a pezzettini.
Su un'ampia spianatoia infarinata (o il piano di un tavolo) stendere il primo panetto, cercando di allargarlo ed allungarlo i maniera equilibrata. Continuare ad allargare e allungare il panetto con le mani iniziando dai bordi stenderli e assottigliarli tirandoli da sotto, poi passare alla parte centrale con dei movimenti dal centro verso l'esterno, sempre tirando da sotto la sfoglia con le mani. L'impasto è molto elastico, se l'operazione viene fatta con attenzione si stende e si assottiglia senza strapparsi.
Pennellare leggermente la sfoglia di olio.
Disporre il ripieno lungo il perimetro della sfoglia, a qualche centimetro dal bordo. Allungare la pasta rimasta libera sul bordo sul ripieno, arrotolare.
Continuare ad arrotolare la pasta verso il centro da entrambi i lati, cercando di disporla quanto più possibile in verticale davanti a sé.
Quando i due margini arrotolati saranno vicini tagliare la pasta che resta nel mezzo e chiudere i rotoli. Questo video è particolarmente esplicativo.  
Arrotolare il cilindro così ottenuto a spirale, pennellare con olio, Trasferire in una teglia da forno protetta da carta da forno.
Procedere allo stesso modo col secondo panetto.
Cuocere in forno statico già a temperatura a 240° per 20 minuti, avendo cura di ruotare la teglia a metà cottura.
Servire caldo.